Il ruolo del cloud e del fog computing nel campo emergente dell’Internet delle cose (IoT), e come questi dovrebbero interagire l’uno con l’altro, è stato un argomento frequente di dibattito all’interno della comunità IT. Abbiamo esaminato il fog computing sulle interconnessioni e il ruolo strategico che può avere per il successo dell’IoT. Tuttavia i casi di utilizzo di IoT non sempre si adattano perfettamente al fog computing.
Il fog computing opera tra i terminali e il cloud, e si occupa di distribuire parte dell’elaborazione, archiviazione e analisi che si trova fuori, al margine del cloud, portandola vicino alle “cose” che ininterrottamente creano ed elaborano montagne di dati per l’analisi e l’azione. Alcune funzioni, come ad esempio l’Internet industriale, sono candidate perfette per il fog computing, perché l’analisi di grandi volumi di dati è in grado di tenere traccia di vari sensori, rilevare anomalie, prevedere e risolvere precocemente malfunzionamenti e guasti meccanici o problemi di prestazione. Ad esempio, un guasto a un motore jet può essere previsto ed evitato con largo anticipo, se la manutenzione e i dati di volo vengono raccolti e analizzati per mezzo di sistemi IoT interconnessi, database e strumenti di analisi per prevedere il guasto di una parte specifica, e il suo impatto sul funzionamento del motore.
Ma quando si tratta di vita o di morte, come nel campo dell’assistenza sanitaria, i ritardi ad alta latenza tra andata e ritorno dei dati tra dispositivi locali e sistemi IoT basati su cloud distanti possono creare situazioni in cui informazioni di vitale importanza, e che potrebbero influenzare le soluzioni per il trattamento dei pazienti, non arrivano nelle mani dei medici abbastanza velocemente. I dati critici e sensibili del paziente devono essere elaborati, analizzati e protetti a livello locale, piuttosto che collocati da qualche parte nella “nebbia” (il fog computing).
Il cloud e il fog computing occupano un posto preciso nell’IoT
Il cloud e il fog computing sono ancora essenziali per il successo dell’Internet delle cose, dato che la maggior parte delle organizzazioni e data center aziendali esistenti semplicemente non può offrire la potenza di calcolo e di archiviazione necessaria ad implementare una soluzione di analisi predittiva di successo sull’IoT che possa far fronte alle enormi quantità di dati provenienti dai sensori. Servizi cloud come Amazon, Microsoft, IBM, Google e Oracle sono tra i pochi fornitori in grado di offrire il servizio on-demand e su vastissima scala che è richiesto per un enorme Internet delle cose immediatamente operativo e per le architetture PaaS di cui le organizzazioni hanno bisogno, ma che non possono realizzare autonomamente.
Inoltre, alcune risorse hardware e software “come il cloud” possono essere messe ai margini della rete, dove i dati possono essere assimilati, elaborati e analizzati, agendo immediatamente in base ad essi per integrare il fog computing e abbassare la latenza, riducendo così il rischio di ritardi. Nell’ambito di tale impiego, attori importanti come Cisco, Intel, Microsoft, Princeton University e ARM hanno costituito il Consorzio OpenFog. L’obiettivo del gruppo è quello di sviluppare standard, API e architetture di riferimento per scenari di fog computing di successo, inclusi i gateway per l’assimilazione, la gestione e l’analisi dei dati provenienti da reti di sensori locali.
Sfruttare una strategia in cui l’interconnessione è al primo posto, con IoT, cloud e fog
In Equinix vediamo come soluzione complementare il connubio dell’Internet delle cose, del cloud e del fog con una strategia Interconnection Oriented Architecture™ (IOA™) implementata sulla Piattaforma Equinix™. Con una strategia in cui l’interconnessione è al primo posto, le infrastrutture IT possono essere estese attraverso Equinix Performance Hub nei data center di colocation di Equinix, distribuiti nei principali centri metropolitani. Quando necessario, le organizzazioni possono implementare un nodo a lato del thin client per raccogliere, elaborare e inoltrare dati in modo sicuro al più vicino servizio cloud o Performance Hub.
La connettività diretta e sicura a più servizi cloud e fog può essere fornita utilizzando connessioni virtualizzate definite da software tramite Equinix Cloud Exchange. Un’infrastruttura proxi e multi-cloud fornita da Cloud Exchange consente alle organizzazioni di dividere i carichi di lavoro tra i servizi cloud per massimizzare l’efficienza e minimizzare i costi. Inoltre, l’alta velocità e i collegamenti diretti eliminano il problema della latenza e, a volte, la necessità di gateway speciali.
Avere archivi di dati IoT locali che si interconnettono in modo diretto e sicuro tramite Equinix Data Hub permette una rapidissima assimilazione, integrazione e analisi dei dati IoT locali. Le organizzazioni possono acquisire preziose conoscenze operative e relative ai clienti grazie alle enormi quantità di dati dell’IoT creati ai margini delle loro reti aziendali, ma senza il carico di ritorno dei dati sull’Internet pubblico verso data center centralizzati, e senza rischiare ritardi e violazioni della sicurezza.
Come Frost & Sullivan sottolinea nel suo report “The fog rolls in: network architectures for IoT and edge computing”, Equinix ha sviluppato a questo scopo una serie di architetture di riferimento di implementazione aperta, con strumenti come modelli, schemi e progetti architettonici, così come raccolte e manuali di implementazione. Per agevolare una migrazione end-to-end dei dati IoT senza alcuna interruzione, stiamo anche lavorando a progetti specifici per la piattaforma con partner cloud come Microsoft Azure.
Il fog computing giocherà senza dubbio un ruolo importante nel successo delle implementazioni di IoT-cloud-fog, ma le organizzazioni dovrebbero anche prendere in considerazione i vantaggi di una strategia IOA nel momento in cui si aprono a questa nuova frontiera.
Leggete “The fog rolls in: network architectures for IoT and edge computing” per scoprire come l’interconnessione può aiutarvi a creare infrastrutture cloud e fog ad alte prestazioni e sicure per l’IoT.